Copertina

L'urna

L’urna*
... Il glorioso corpo fu collocato nell’altare di una cappella che era presso l’antico presbitero nella nave sinistra del tempio; ma il 18 novembre del 1618 il Vescovo Paolo Filomarino, coll’intervento del Clero di tutta la Diocesi e dei maggiorenti della città, dopo aver fatto portare le sacre reliquie sulle spalle dei due canonici in solennissima processione, le depose nella prima cappella a destra, dedicata alla S.S. Trinità, e che da quel momento fu detta Cappella di S.Stefano. Finalmente il 30 gennaio del 1752 Mons. Costantino Vigilante trasferì il Sacro Deposito nella prima cappella della nave sinistra del tempio**, dove anche oggi è onorato con grande affetto e pietà dal clero e dal popolo***...

* Vedi prima copertina
** Attuale Cattedrale
*** da : Can . Penit . Dott . Bernardino di Dario – “Santo Stefano” , 1928.

 

DEDICA A CAIATINI  e  MACERATESI

“SPIRITUS EST, QUI VIVIFICAT”
“... Nei miei studi di sacre e patrie antichità…tra le grandi figure medioevali che ci presenta la storia nelle nostre province, quella di un illustre pastore che, muovendo dalla scuola dapprima e poi da un piccolo “manipolo” del gregge dei fedeli di Capua, che amorosamente diresse, ascende agli ameni colli una volta assai celebri, di questa vostra antica Chiazzo, e, ripieno il petto dello Spirito vivificatore del suo Dio, questo spirito medesimo diffonde dal suo labbro...Spirito fu questo che seppe rialzare i vostri rovesciati edifici...; che seppe raccogliere le sparse reliquie del vostro popolo, spirito che seppe richiamare sulle vostre terre la negletta coltura; spirito che riempì le menti d’intelligenza, i cuori di affetti, le destre di opere generose, i petti di coraggio virile; spirito che impetuosamente rovesciando ogni ostacolo, valse ad infrangere l’ira dei nemici, a tutelare la grandezza del popolo, la maestà del clero, il decoro del Santuario, la libertà della Chiesa... quello spirito divino che dà la vita, che restaura (cuori e cose n.d.a.), che edifica...fu lo spirito che surse nel secolo decimo e mezzo di voi, cioè lo spirito di una splendida stella della Chiesa, del vostro pastore e potente protettore di questa città e diocesi, il gloriosissimo STEFANO...”: IL PIÙ ILLUSTRE FIGLIO DI MACERATA (n.d.a.).
Con questo brano, da me ripreso dalla “Orazione panegerica di S.Stefano Vescovo e patrono di Cajazzo” del P.Gioacchino Taglialatela, ho voluto rendere omaggio e gratitudine per l’eccezionalmente sentita e profonda dulia che da sempre avete avuto per il nostro S.Stefano.

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