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Parte Seconda - Relazioni delle scoperte archeologiche in territorio maceratese Stampa E-mail

RELAZIONI DELLE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE IN TERRITORIO
MACERATESE, REDATTE DA ISPETTORI O SUPERVISORI AGLI
SCAVI AUTORIZZATI NEL XVIII SEC. DALLE AUTORITA’ DI
TUTELA GOVERNATIVE (da «Scavi di antichità nella provincia di
Terraferma nell’Antico Regno di Napoli dal 1743 al 1876» di Michele Ruggiero.

 

RELAZIONE PRIMA (da Ruggiero Michele – Scavi di Antichità’ nelle province di terraferma dell’Antico Regno di Napoli dal 1743 al 1876 a pag. 359)
S. MARIA C. V. 3 agosto 1868. nella decorosa settimana allo scavo del Sig. Morelli furono trovate quattro tombe di tufo, non violate, in cui fra i vari vasellami di creta insignificanti si rinvennero i seguenti oggetti figurati (dipinti); cioè. Un tre manichi etrusco alto cent. 32 con quattro guerrieri ed una biga e sotto al collo vedesi un cinghiale tra due cani.
Un’idria etrusca alta cent. 39 con due figure virili per ciascun lato.
Una lamella di creta simile alta cent. 28 con uguale rappresentanza per ciascun lato, cioè un guerriero con lancia  immersa nel corpo di un altro che è stramazzato.
Una lancella di creta di Capua, col piede staccato. Alta cent. 41. dalla parte nobile vedesi un guerriero che porta sulla spalla sinistra una bandiera legata ad una lancia e colla amno dritta offre una tazza ad una donna che gli sta di prospetto.
Dal lato opposto una donna con corona di fiori nella mano dritta e patera nella sinistra, in atto di danzare.
E finalmente un piatto con tre pesci del diametro di cent. 17.
Fu, inoltre, trovata a pochissima profondità un’umile tomba con laterali di tufo e col coverchio e il tetto di tegoloni e su di un pezzo di marmo quadrato di cent. 40 che chiudeva una delle estremità della stessa leggonsi i seguenti versi in caratteri romani:
«C. M. F.   HIC – SITA – EST – ASTERIA – INFELICISSIMA – SPONSO – TRADITA – PV  ELLA – QUAE – VIXIT – ANNIS – XXVIII – MENSIBUS – TRIBUSV – DIE BUS - XVII – LINQUE – IAM – PIF RE – MARITE – LACRIMAS QUONIAM – ME – TIBI – TULLIT GENESIS – INIQUA ET – P. M – NIHIL»: AUSILLO ( ispettore o supervisore agli scavi per ordine della Soprintendenza?)

OSSERVAZIONI: Noi ascriviamo al territorio maceratese l’ubicazione del rinvenimento archeologico, precisamente in zona Madonna delle Grazie, perché il MOMMSEN nel suo Corpus inscriptionum latinarum al
n° 4022 [   ]  certifica la veridicità dell’epigrafe e il luogo del ritrovamento extra Sanctam Mariam Capuae Vetris ….. dietro la Cappella della Madonna delle Grazie, detta di Macerata (vedi Epigrafe IX in I Ed 8di cui a verbale 3 agosto 1868 a firma «Ausiello, supervisore agli scavi per mandato della commissione Conservatrice).

 

1) vedi Epigrafe IX in Cap. Archeologia a Macerata.

RELAZIONE SECONDA (da Ruggiero Michele - «Scavi di Antichità …… pag. 360)
S. Maria C. V. 16 agosto 1868. – In seguito al mio uffizio del 3 stante (vedi verbale precedente perché anche questo è riferito allo stesso luogo di rinvenimento) relativo allo scavo del sig. Morelli, descrivendo a Vs. Signoria Ill.ma quanto vi si è inoltre rinvenuto a tutto il giorno di ier l’altro: Un’urna di creta nolana alta cent. 41. Dalla parte nobile 4 figure di donne, delle quali tre all’impiedi e l’altra prostrata avanti a quella di mezzo. Dal lato opposto tre figure, cioè due di donne e l’altra virile. Una langella di creta simile alta cent. 30. Dalla parte nobile un vecchio barbuto con tirso nella sinistra ed una donna di prospetto con fiaccola nella mano sinistra ed un nasiterno nella dritta in atto di versare un liquore in una patera che lo stesso ha nella mano dritta.
Una langella etrusca alta cent. 28. Da una parte un guerriero con due lance sulla spalla sinistra e con la mano dritta tiene afferrato il braccio di una donna. Da lato opposto altra donna sedente con fascetto di spighe di grano in mano. Taluni vasellini figurati anche etruschi di pochissima importanza. Finalmente un’urna di bronzo frammentata con piccola sfinge staccata dal coverchio. Ausiello».

CONSIDERAZIONI: Anche questo verbale di rinvenimento è da ritenersi relativo al territorio maceratese* in quanto fa specifico riferimento al luogo del verbale precedente.

* zona cappella Madonna delle Grazie detta di Macerata.

 

RELAZIONE TERZA (da Ruggiero Michele «Scavi di Antichità …….. pag……)
«S. Maria C. V. 6 settembre 1868. Non è mpassato giorno da mio uffizio del 16 del p.p. agosto che nello scavo del sig. Morelli non si fossero scoverte due o tre tombe di tufo, senza contare quella di tegoloni.
Talune già frugate. In altre si è trovato un numero determinato di soliti vasellini insignificanti di creta e vasi indentico come pee misura somministrati. Vi sono altresì rinvenuti parecchi vasi figurati di creta capuana, come lancelle, tre manichi, urne ed altro, una di cattivo stile e disegno, perciocché giudicavo ozioso qualunque relazione. Solo il giorno 4 statue in una tomba* acuminata furono trovati alcuni oggetti, i quali avendo qualche importanza, mi affretto perciò a descriverli qui appresso a
Vs. S. Ill.ma.
Una lancella di creta di Nola, alta cent. 34. Dalla parte nobile un guerriero che combatte con centauro con lancia immersa nel corpo di esso, dalla cui ferita vedesi sgorgere del sangue e due «Greche» leggende. Dal alto opposto una figura di pregilatore. Altra lancella di creta simile con un manico staccato alta cent. 32. Dalla parte nobile un guerriero armato di elmo, scudo e lancia in atto di marciar con greca leggenda di prospetto allo stesso. Dal alto opposto una figura di donna ammantata. Un’urnetta anche di creta di Nola alta cent. 12 con una satira in atto spaventato per ciascun lato. Un tre manichi di creta simile alto cent. 30 con tre figure; cioè un vecchio con tirso nella mano sinistra in mezzo a due donne, con la testa rivolta a quella che gli sta a dritta. Ed un piccolo vetro greco a forma di anfora.

 

RELAZIONE QUARTA (da Ruggiero Michele «Scavi di Antichità…….. pag……)
S. Maria C. V. 20 settembre 1868. Dal mio uffizio in data 6 stante a tutto il giorno di ieri lo scavo del sig. Morelli hà dato alla luce oggetti che descrivo qui appresso a Vs. Sig.ria Ill.ma. Un rithon di creta di Nola alto cent. 22 con la coppa rotonda poggiata su di una testa di cinghiale. Esso è conservatissimo e la parte davanti di detta coppa è odornata da un tralcio di vite e da due figure anche di cinghiale dalla parte di dietro ai lati del manico. Altri due piccoli rithon dell’altezza di cent. 15 con la coppa a forma di nasiterno poggiata su un busto di donna uno di essi ha il manico staccato. Una lancella anche di creta nolana alta cent. 28. Da una parte vedesi un genio alato con fiaccola in ciascuna mano. Dall’opposta, una solita figura ammantata. Una patera etrusca del diametro di cent. 17 con otto piccole figure di satiri nel giro esterno ed una nel centro, ma non ben conservate. E’ in ultimo un’urna di bronzo col coverchio dell’altezza di cent. 28. Ausiello»

CONSIDERAZIONI: L’ingente numero di reperti fittili o in bronzo o argento e le numerose tombe portate alla luce in questa località meceratese fanno pensare alla necropoli di cui si parla nel documento anonimo delle pagine precedenti.

 

RELAZIONE QUINTA (da Ruggiero Michele «Scavi di Antichità…….. pag……)
S. Maria C. V. 18 ottobre - «Notifico alla S.V. Ill.ma i ritrovamenti dello scavo del sig. Morelli dal mio uffizio 20 del p.p. settembre. Una lancella di creta nolana alta cent. 33. Da un lato vedesi una donna che assiste ad un acrifizio. Dall’opposto, altra donna con patera nella mano sinistra. Altra lancella etrusca alta cent. 26 con due guerrieri armati di elmo, scudo e lancia per ciascun lato. Una patera di creta finissima di Nola col piede staccato, del diametro di cent. 25. Nel centro vedesi  un guerriero con alto bastone nella mano dritta. Nel giro esterno, due donne e un cavallo per ciascun lato. Diversi oggetti di creta di capua di cattivo stile e disegno. Ed un anello e due fibule di argento. Ausiello».

CONSIDERAZIONI: I numerosi reperti di fattura etrusca, fin qui verbalizzati, testimoniano la presenza di nuclei abitativi precedenti alla Civiltà romana, come da noi sempre sostenuto.

 

RELAZIONE SESTA (da Ruggiero Michele «Scavi di Antichità…….. pag……)
S. Maria C. V. 8 novembre 1868. Dal mio uffizio in data 18 del decorso (mese) fino a tutto il giorno di ieri lo scavo del sig. Morelli ha dato alla luce i seguenti oggetti: un tre manochi di creta di Nola alto cent. 28 con tre figure muliebri. Un’urnetta di creta fina di Nola a due manichi lesionati da un lato, alta cent. 17. Da una parte vedesi un uomo sedente con bastone nella mano dritta e l’altra ammantata. Tutto intorno alla bocca vi sono delle «greche leggende». Un bicchiere di creta nolana alto cent. 19. Esso ha la bocca a forma di nasiterno su testolina di donna con volto color rosso. Un idria di creta fina di Capua alta cent. 24. Dalla parte nobile una donna seduta in mezzo a due satiri. Dal lato opposto, due figure muliebri ammantate. Un vetro greco a forma di anfora, alto cent. 9. E diversi vasi figurati di creta di Capua di pochissimo conto, sia per lo stile e sia per il disegno. Ausillo»

CONSIDERAZIONI FINALI: Più che per entrare nel merito di una discussione sul valore artistico o storico dei materiali rinvenuti in questo scavi (non ho la presunzione di possedere le competenze specifiche per farlo), io ho voluto riportare alcuni dei verbali di rinvenimento solo per avvalorare la mia ipotesi su una Macerata di Antichissime origini, come crediamo di aver sufficientemente dimostrato in questo capitolo Secondo. Riteniamo, a questo punto, essere necessaria per completare questo discorso, la redazione di un prospetto riepilogativo delle scoperte e di una mappa dei siti.

 
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