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Inteso da Platone nel significato di storia delle origini di un popolo, di una città, o di un’ etnia, il termine “Archeologia”1 indica secondo una definizione recente, la scienza che studia le testimonianze storiche di culture e civiltà conosciute o conoscibili prevalentemente attraverso la scoperta di resti materiali.

ll primo ricercatore, che, per i metodi e le tecniche di ricerca e di studio, può essere considerato un vero e proprio archeologo fu Ciriaco dei Pizzicolli, per le sue ricerche in Grecia tra il 1412 e il 1448. Ritornata in voga nel XVII secolo a indicare lo studio di tutti i documenti antichi2 (ma limitato, dal secolo XIX in poi, ai monumenti non letterari), l’archeologia assunse sempre più il carattere di studio dell’antichità e in senso più specifico di scienza che ha per fine “la ricostruzione” delle antiche civiltà per mezzo degli scavi e dello studio di monumenti, oggetti, iscrizioni.
Per dare, poi, carattere di scienza alle sue indagini l’archeologia contemporanea si avvale di numerose altre discipline come la filologia (perla conoscenza delle fonti), la topografia, l’epigrafia, la numismatica, la mitologia, la glottologia.

Il contenuto del presente testo vuole essere alla luce di quanto sopra detto, un modesto contributo alla definizione del profilo storico-culturale del territorio e della popolazione originari maceratesi. Questa prima edizione di “MACERATA - ARCHEOLOGIA E PALEOSCRITTURA” si presenta al lettore scansionata in due parti, separate ma non distinte, poiché, se la Prima Parte ha da essere considerata propedeutica alla Seconda per il contenuto, questa è compensativa della Prima. Nella Parte Prima viene trattato l’argomento “Manoscritto anonimo b/473” e il percorso di lavoro da noi fatto per decriptarlo, onde renderlo leggibile e comprensibile, per il nostro successivo, modesto commento sui contenuti e sui riferimenti storico-mitologico linguistici, che l’anonimo autore in esso fa.
Nella seconda parte, invece, abbiamo portato all’attenzione del lettore il tema “Epigrafia”, suddividendolo in due momenti di studio:
- L’Epigrafia già riportata nella nostra “MACERATA - Le origini, il sito, ilnome” - I edizione;
- L’Epigrafia relativa a certificazioni bibliografiche successive all’anno della prima.

Per quanto concerne la veste tipografica questo testo, come il lettore può constatare si presenta, come gli altri nostri lavori in formato graficamente modesto.

In riferimento, poi, ai contenuti, esso si presenta così strutturato:

Parte Prima
Capitolo Primo: il manoscritto b/473
- Versione integrale.
- Decriptazione.
- Note e commento dell’autore.

Parte Seconda
Capitolo Primo: l’Epigrafia
- L’epigrafia, già presentata nel nostro testo “MACERATA - le origini...”, con riferimenti alla mappa in questo testo contenuta.
- L’epigrafia riferita a certificazioni bibliografiche successive alla I edizione.
- Mappa dei rilevamenti archeologici riferiti alle epigrafi riportate nel presente testo e ai verbali della Commissione Conservatrice, oltre che allafonte della “vox populi”.

Abbiamo, più avanti, scritto che solo la memoria testimoniata diventa storiae noi, fortemente convinti di ciò, abbiamo voluto dare a questo testo valore di “documento illustrativo” alla nostra ricerca sull’archeologia maceratese, nella speranza che esso diventi un qualcosa di utile ed utilizzabile a fini di consultazione, ricerca e informazione, per altri che vogliano (noi lo auspichiamo) impegnarsi in nuove ricerche e studi su Macerata più validi dei nostri, tanto da poter essere citati a testimonianza di un passato suscettibili di assumere valore storico.

L’Autore

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[1] Grande Enciclopedia - Istituto Geografico De Agostini - Novara
[2] Vedi manoscritto inedito b/473

 
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