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Parte Prima - Capitolo Terzo - Pittura Etrusca Italo-Greca-Romana Stampa E-mail

Dopo la parte relativa alla scultura, limitatamente alle terrecotte votive ed architettoniche, introdurremo e cercheremo di trattare un altro argomento di arte antica: la pittura. Le nostre letture (vedi bibliografia) non ci consentono ovviamente, di fare considerazioni di carattere critico- descrittive, proprie di chi per scienza ed esperienza è detto critico d’arte, ma ci consentono di fare considerazioni di elencazione di opere di pittura e di tentarne una catalogazione. Ove , e se, si dovesse far riferimento a stili, caratteri e forme artistiche, ricorreremo ad autori titolati evidenziandone i giudizi, presi a prestito, con caratteri di stampa corsivi o sottolineature. Oggetto delle nostre ricerche e del nostro tentativo di studio, in questo capitolo sarà la pittura antica, specie quella funeraria, con riferimento alla Capua Etrusca38, greco-osca, sannita e romana. Il campo delle nostre ricerche è molto limitato perché non andremo molto oltre i confini dell’area sud-orientale di Capua antica,39 cui appartiene Macerata. Elencheremo e cercheremo di catalogare esempi di pittura antica, scoperti nel nostro territorio di cui vi è documentazione e riscontro bibliografico (per Macerata Campania). Prima, però, è necessario presentare, in modo più consono all’importanza che esse hanno, le pitture che andremo ad elencare.
<<………Le documentazioni40 che noi conosciamo di pittura nel vero senso della parola si hanno verso la fine del VII secolo a.C. in Etruria. Sono pitture funerarie, spesso a noi pervenute in condizioni tutt’altro che buone; ed invero tutte le pitture degli ipogei etruschi, sino alla fine della civiltà etrusca, vanno perdendo sotto l’azione della luce e dell’umidità i vivaci colori, per cui le scene espresse diventano sempre più pallide, quasi ricoperte da un velo di nebbia sempre più fitto41.
Le pitture etrusche42 sono “appoggiate” su di un sottile strato di intonaco a base di calce assai sottile (appena un centimetro) oppure, direttamente sul tufo o sulla roccia di cui sono costituite le pareti e le volte delle tombe etrusche. Soprattutto nota è la tomba a camera di Veio43 i cui dipinti hanno caratteri espressivi e i particolari puramente etruschi perché non ancora ellenizzati o sotto influenza attiche44, come si verificò poi nel V secolo a.C.. Ma nel IV secolo a.C. la pittura etrusca si mostra sempre più sciatta e frettolosa mentre l’influsso greco-italico diventa sempre più evidente fino al III secolo a.C., quando cioè inizia ad affermarsi, chiaro e lineare lo stile della pittura romana in genere. Nella parte iniziale di questo periodo vi è una forte analogia tra le pitture del tardo etruschismo e le pitture funerarie romane45 dell’età repubblicana di Roma dal secolo III in poi..>>46, ma questo or ora descritto è il periodo entro il quale sono stati datati i reperti archeologici del nostro manoscritto b/473 inedito, richiamato nel capitolo precedente e noi vogliamo sottoporre al giudizio di un esperto il manoscritto decriptato per poi tentare un’eventuale catalogazione storico-stilistica dei reperti, fidando nella semplice descrizione che ne fa l’anonimo autore e il risultato di questo esperimento sarà da noi riportato in appendice al presente testo. Ma qualora noi non dovessimo avere la disponibilità di un autorevole e qualificato giudizio su quanto descritto nel documento/verbale, tenteremo di farlo, senza presunzione alcuna, confrontando le descrizioni con i molto autorevoli e competenti lavori fatti dalla Benassai Rita47.

Voglio chiudere questo Capitolo Secondo con alcune considerazioni conclusive sulla pittura votiva nel territorio di Capua48, rifacendomi alle realtà valide, obbiettive, competentissime riflessioni che la dott.ssa Benassai Rita fa sull’arte della scuola Capuana49 precisando che essa <<…si caratterizza per una diversa concezione nell’organizzazione delle raffigurazioni all’interno della tomba, in cui predomina una figura centrale, normalmente collocata sulla testata, spesso in assenza di altre rappresentazioni figurate>>. E ancora <<il rinvenimento del gruppo di tombe dipinte della necropoli di San Prisco a Capua50. contribuisce alla “ricostruzione” del lavoro nelle “botteghe” del territorio capuano di Capua Antica e del rapporto tra esse e la committenza.Dall’analisi delle pitture risultano operanti almeno due “scuole” artigianali che coprono l’arco di due generazioni. Il lavoro della prima “bottega” è inaugurato dalle pitture della tomba 13 (cat.29) e risulta, di scarso valore esecutivo e pregio artistico. La seconda “bottega” di San Prisco realizza opere di migliore “qualità” che dimostrano una notevole accuratezza di realizzazione nei dettagli decorativi delle vesti e degli ornamenti.
Nelle pagine seguenti riportiamo alcuni esempi di arte etrusca, greca, romana (da Bennassai Rita).

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38 Odierna S.Maria C.V.
39 Odierna S.Maria C.V.
40 P.Ducati "Pittura Etrusca, Italo-Greca-Romana"
41 P.Ducati, ibidem
42 Vedi le tavole 2, 3, 22 a pag…e seguenti
43 P.Ducati – ibidem n…. nella parete di fondo dell’ipologo etrusco è la decorazione pittorica con l’elemento umano nel riquadro superiore a destra (scena di caccia).Questo dipinto richiama alla memoria prodotti di ceramica greca del VII secolo a.C. ed anche sculture primitive greche
44 Vedi tav 34a, 34b a pag….
45 Vedi tavola 96- 33 -86 a pg…..
46 Il primo esempio vero e proprio stile narrativo romano è un frammento trovato in un sepolcro presso S.Eusebio sull’Esquilino – vedi tav.33.
47 Da la “Pittura dei Campani e dei Sanniti” – La scuola Capuana, pag. 230 provengono – vedi Benassai pag.68.
48 Odierna S.Maria C.V.
49 Atlante tematico di topografia antica – La pittura dei Capuani e dei Sanniti, pag. 230 e seguenti.
50 Odierna S.Maria C.V.

 
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