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Manifestazioni tradizionalmente legate al folclore di SANT’ANTUONO:
1 – l’”arriffa”
2 – i fuochi pirotecnici figurati
3 – i “llesse” , ricette a base di castagne
 
 
1 – L’“ARRIFFA”
L’”arriffa” è il momento di chiusura di tutto l’impianto delle manifestazioni folcloristiche di “Santantuono” . La festa si chiude con la vendita all’asta di tutti i beni in natura ( e non ! ) raccolti durante la processione del Santo oppure offerti in precedenza dai credenti . l’asta di questi beni in natura si fa per raccogliere soldi da distribuire in beneficenza . Ciò che non si riesce a vendere viene consegnato al parroco perchè lo dia ai poveri .
Oltre alla vendita all’asta dei beni in natura offerti dal popolo , a Macerata , si sorteggia un maiale allevato da alcune famiglie per coprire parte delle spese.

L'arriffa
 

2 – I FUOCHI PIROTECNICI FIGURATI

i fuochi pirotecnici


3 - GASTRONOMIA
“i llesse” – ricette a base di castagne secche

-    “Pasta ch’ì llesse” (della signora Marta)
-    “I’ ddoce” (aromatizzate con alloro)
-    “I’ ccineie” (le morbide)

-    La “past je llesse”
Ingredienti per quattro persone :
-    500 grammi di “llesse”
-    300 grammi di tubettoni / ditaloni (meglio integrali)
-    3 peperoncini grossi
-    3 agli
-    6 cucchiai di olio d’oliva extravergine
-    sale

Preparazione :
-    mettere a cuocere a fuoco lento le “llesse” in una capace terrina o pentola ; con abbondante acqua e girarle spesso con un cucchiaio di legno ;
-    salarle leggermente a metà cottura ;
-    preparare un soffritto , facendo imbiondire i tre agli interi in camicia e i peperoncini ;
-    toglierli dall’olio delicatamente , evitando che si rompano , e metterli da parte ;
-    togliere la padella con l’olio e coprirla ;
-    controllare le “llesse” in bollitura e quando (dopo 45 minuti) saranno leggermente al dente , toglierle con la scrematrice dall’acqua e porle nella zuppiera da portata ;
-    riportare a bollitura l’acqua di cottura delle llesse e versarvi la pasta corta e far cuocere la pasta al dente ;
-    salare l’acqua di cottura della pasta , cuocere la pasta e versare i tubettoni ( o altro) nella zuppiera da portata dove erano state tenute in caldo le “llesse” ;
-    dopo aver delicatamente mescolato pasta e “llesse” , nella stessa zuppiera , versarvi sopra l’olio guarnendo con i tre agli e i tre peperoncini ;
-    Servire in tavola ben caldo .
Questo piatto da portata veniva “accompagnato” con libagioni di vino “fragola” prodotto con vitigni autoctoni quasi ormai inesistenti in territorio maceratese .

-    Le “llesse doce” (con alloro)
Ingredienti :
-    500 grammi di “llesse”
-    2 foglie verdi di alloro non troppo grandi
-    sale (poco)

Preparazione :
In circa tre litri d’acqua in una terrina si annegano i 500 grammi di “llesse” e mezzo cucchiaino da caffé di sale fino . Si porta a bollitura e si aggiungono le foglie di alloro . A circa 5 minuti dall’inizio della bollitura si inizia a sentire con la forchetta la consistenza delle “llesse” , girando con un cucchiaio di legno .
Quando la forchetta entra senza sforzo nella “llessa” , si tira via dal fuoco la terrina e la si porta direttamente in tavola .
Ognuno si servirà direttamente dalla pentola con il grosso cucchiaio di legno usato per rimestare.
Sono dolcissime ma , per i golosi , si porta in tavola del miele di cui si può far uso per addolcire di più le “llesse” .

-    Le “llesse cineie” ( morbide )
Ingredienti :
-    “llesse” (a piacere)

Preparazione :
Riscaldate sulla paletta in ferro posta sulla fiamma del cippo ardente o sui mattoni caldi del pavimento del camino , si ammorbidivano e venivano mangiate , ancora calde , dalla famiglia , raccolta intorno al focolare , specie nelle ore serali dei giorni festivi dei mesi invernali .

Questo rito del riscaldare , sulla brace , sulla fiamma , o sui mattoni ben caldi del pavimento del camino , le “llesse” per ammorbidirle , (renderle “cineie”) non era molto frequente nelle nostre contrade per motivi economici .
I maceratesi in tempi antichi , infatti , dovevano comprarle (o barattarle con altri prodotti nostrani) dai montanari che le portavano nelle fiere settimanali per la vendita o il baratto .
 
i llesse
i llesse 
 
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